Il libro “Plastics in the Aquatic Environment – Current Status and Challenges” pubblicato dalla Springer Nature
aggiorna la letteratura scientifica che descrive l’impatto dei rifiuti sull’ecosistema marino del Mediterraneo.
L’ecosistema del Mediterraneo invaso dalla plastica
Per lo studio a cui ha collaborato anche l’Ispra, sono stati analizzati 128 documenti per un totale di 328 categorie di organismi del Mediterraneo.
I risultati sono allarmanti: almeno 116 specie diverse campionate hanno ingerito plastica.
Di queste il 59% sono pesci ossei, come sardine, triglie, orate, merluzzi, acciughe, tonni, scampi, gamberi rossi;
il restante 41% è costituito da altri animali marini come mammiferi, crostacei, molluschi, meduse, tartarughe, uccelli.

l’86% dei rifiuti marini è di plastica
Secondo un’altra ricerca condotta dall’Ispra e dal Sistema per la protezione dell’ambiente (Snpa) nei fondali della regione Adriatico-Ionica,
la media dei rifiuti rinvenuti supera i 300 rifiuti ogni chilometro quadrato, dei quali l’86% è plastica ( il 77 % usa e getta).
In superficie la quantità di macroplastiche rinvenute raggiunge una densità media che oscilla tra i 2 e i 5 oggetti flottanti per chilometro quadrato,
mentre la densità media delle microplastiche è compresa tra 93 mila e le 204 mila microparticelle per chilometro.
L’unica strada percorribile per trovare una soluzione al problema della plastica in mare è quella del riciclo;
Fa la tua parte con iRyciclo!
Fonte Ispra