Non sempre si sente parlare di codici CER. iRyciclo che da sempre crede nel valore dell’educazione sociale ha pensato di dedicare l’articolo di oggi a tale oscuro argomento.
Il codice Cer, come spiega Cer Manager “è un codice appartenente al Catalogo Europeo dei Rifiuti. Sono sequenze numeriche volte ad identificare un rifiuto, assegnate ad ogni tipologia, in base alla composizione e al processo di provenienza di quest’ultimo. Per essere in linea con la normativa europea, ogni produttore deve conoscere il codice Cer corretto da attribuire al proprio rifiuto, per gestionarne lo smaltimento/recupero. Con la app di Cer manager è possibile vedere il dettaglio delle aziende che compaiono nei risultati e consultare tutti i codici Cer presi in autorizzazione. Così è possibile ridurre sia i costi che l’impatto ambientale derivante dal trasporto.”
La sigla CER infatti è l’abbreviazione di Catalogo Europeo dei Rifiuti. Si tratta di tre coppie numeriche omologate per tutti i paesi europei. La scelta legislativa che ha voluto il CER sta nel riuscire a definire in una lista tutti i tipi di rifiuti esistenti, aggiornandola costantemente.
Le 20 macro categorie per individuare le attività di emissione del rifiuto sono:
01 – Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali
02 – Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti
03 – Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone
04 – Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell’industria tessile
05 – Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone
06 – Rifiuti dei processi chimici inorganici
07 – Rifiuti dei processi chimici organici
08 – Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti, e inchiostri per stampa
09 – Rifiuti dell’industria fotografica
10 – Rifiuti provenienti da processi termici
11 – Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento dei metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa
12 – Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica
13 – Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili, 05 e 12)
14 – Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne le voci 07 e 08)
15 – Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti)
16 – Rifiuti non specificati altrimenti nell’elenco
17 – Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati)
18 – Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione che non derivino direttamente da cure sanitarie)
19 – Rifiuti prodotti da impianti di gestione dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell’acqua e dalla sua preparazione per uso industriale
20 – Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata.
fonte www.smaltimentoassistito.it